Domus Vinaria

«Da dove potremmo meglio cominciare se non dalla vite, rispetto alla quale l’Italia ha una supremazia così incontestata, da dar l’ impressionedi aver superato, con questa sola risorsa, le ricchezze di ogni altro paese, persino di quelli che producono profumo? Del resto, non c’è al mondo delizia maggiore del profumo della vite in fiore.»

(Plinio il Vecchio, Naturalis Histroriae, Libro XIV 2, pp.184,185)

L’idea di avviare un’azienda vinicola nasce da un percorso iniziato nel 2015, quando in virtù della forte passione che unisce tutti i membri della famiglia per il vino e la natura, si decise di aprire una piccola fattoria a conduzione familiare.

Storia

L’origine della viticoltura romana è antica, ha radici soprattutto autoctone, poi etrusche e in misura minore greche. Probabilmente però dai Greci i Romani impararono tecniche di coltivazione più sofisticate.

La Campania, in epoca romana, era tra le più importanti aree di produzione e commercializzazione del vino che veniva trasportato non solo a Roma ma anche in tutta la penisola. Il vino era un elemento fondamentale della cultura e della vita dell'antica Roma, Innumerevoli sono i riferimenti al vino nelle opere degli autori greci prima e romani dopo

Azienda 4.0

L'agricoltura, oramai attività industriale, fortemente meccanizzata, ad alto contenuto di prodotti chimici di sintesi, ha garantito la possibilità di sfamare una popolazione sempre crescente ma producendo al contempo un impatto sull'ambiente sempre più elevato tanto da essere ritenuto non più sostenibile. Anche la qualità dei prodotti è migliorata nel tempo ma si è sempre più omologata e standardizzata per l'introduzione di nuove cultivar maggiormente produttive ma spesso a discapito delle qualità organolettiche del prodotto finale.

CHI SIAMO

 

“Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l’unico problema.
Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra,
dovete ubriacarvi senza tregua.
Ma di che cosa?Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare.
Ma ubriacatevi.
E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fosso,
nella tetra solitudine della vostra stanza,
vi risvegliateperché l’ebbrezza è diminuita o scomparsa,
chiedete al vento, alle stelle, gli uccelli, l’orologio,
a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre,
a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è:
e il vento, le onde,le stelle, gli uccelli, l’orologio, vi risponderanno:
–È ora di ubriacarsi!
Per non essere schiavi martirizzati dal Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre!
Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare.”

“Ubriacatevi” di Charles Baudelaire, tratto da “Lo spleen di Parigi” XXXIII

Contatti

“Il vino non si beve soltanto.
Si annusa, si osserva, si gusta, si sorseggia e... se ne parla.”

RE EDOARDO VII