L’origine della viticoltura romana è antica, ha radici soprattutto autoctone, poi etrusche e in misura minore greche. Probabilmente però dai Greci i Romani impararono tecniche di coltivazione più sofisticate. La Campania, in epoca romana, era tra le più importanti aree di produzione e commercializzazione del vino che veniva trasportato non solo a Roma ma anche in tutta la penisola. Il vino era un elemento fondamentale della cultura e della vita dell’antica Roma, Innumerevoli sono i riferimenti al vino nelle opere degli autori greci prima e romani dopo.

Il vitigno Casavecchia ha un forte legame con l’antica viticoltura Campana infatti il vitigno attuale è sempre stato coltivato in una ristretta area tra il comune di Pontelatorne e alcuni comuni limitrofi. All’interno dell’areale di produzione si trova un antico insediamento romano chiamato ‘’Trebula baliniensis’’ dove si produceva il famoso vino “Trebulanum”, tanto decantato da Plinio il Vecchio, facendo ritenere che il Casavecchia, autoctono di quest’area, sia il famoso Trebulanum romano. Essendo poco produttivo, il Casavecchia è naturalmente favorito per la produzione di vini di alta qualità. Il vino Casavecchia è di grande struttura , dall’intenso colore rosso e con una notevole predisposizione all’invecchiamento, tanto da essere apprezzato solo in seguito ad affinamento in rovere 15-18 mesi e ad un successivo affinamento in bottiglia anche di 4 o 5 anni.

Si ritiene che un vino Casavecchia ottenuto dalle uve migliori possa raggiungere anche 20 anni di invecchiamento.

‘’una leggenda tramandata tra i contadini ne fa risalire la scoperta in un vecchio rudere noto come  ‘’a casa vecchia’’. ( quattrocalici.it )

Il vitigno Pallagrello e uno dei vitigni autoctoni che si sta rendendo protagonista della rinascita enologica della regione Campania. ( quattrocalici.it )

Il pallagrello è originario del casertano, con due varietà, uno a bacca bianca e uno a bacca nera, con grappoli piccoli e con acini perfettamente sferici, da cui il nome Pallagrello, cioè piccola palla. La sua provenienza risale all’antica Roma, l’uva era conosciuta con il nome di ‘pilleolata’.

Il vitigno Pallagrello bianco è poco produttivo, ma molto delicato.

Il vitigno pallagrello nero è molto produttivo, di colore rosso rubino, intenso.

Diffusi nella sola provincia di Caserta e prevalentemente nei comuni dell’area viticola caiatino-matesino.